Baluardo Maiano
delle Palle o dell'Arme

La realizzazione del primo acquedotto cittadino, in sostituzione delle cisterne e dei pozzi, comportò l’utilizzo del Baluardo delle Palle per la costruzione (inizio 1872) del deposito dell'acqua sopraelevato alla città mediante un serbatoio di quasi settemila ettolitri. È da quel momento che i grossetani “ribattezzarono” il bastione come Maiano dal nome della sorgente captata del torrente omonimo presente nel Comune di Scansano.
Con i bombardamenti del 1943 scomparve anche il caratteristico casino delle palle sul bastione che, insieme al gigantesco stemma mediceo con il suo mascherone, rappresentavano meglio di ogni altra cosa il fascino tardorinascimentale della piazzaforte grossetana.
Questa garitta, a forma esagonale con un tetto a padiglione, richiamava non solo il numero delle palle dello stemma mediceo, ma, anche e soprattutto, la stessa conformazione spaziale del circuito murario. Il collegamento tra questi elementi (tutti basati sul numero 6) nel loro rapporto architettonico, trascendentale ed enigmatico, non poteva essere stato solo un caso. Baldassarre Lanci e gli altri progettisti-costruttori dovevano sicuramente averlo pensato e studiato in ogni particolare, secondo la cultura manierista del tempo.
L'ultimo intervento, modificando il progetto originario, è stato quello eseguito negli anni duemila per il recupero del serbatoio dell'Acquedotto del Maiano, opera ancora non conclusa e priva anche di una nuova funzione per renderlo utile e vivibile alla cittadinanza.