Grosseto, una delle poche città italiane dalle mura bastionate, affonda le sue radici nell'umanesimo e nel rinascimento, negli studi urbanistici e architettonici tesi alla ricerca della città ideale del Cinquecento; emblema dell'evoluzione nelle strutture difensive che passarono dal castello/rocca alla fortezza/piazzaforte. Il Granduca Cosimo I de’ Medici e l'urbinate Baldassarre Lanci, architetto militare, sono gli artefici di una “città-fortezza” (1565-1593) dalla forma di un esagono quasi perfetto, una struttura all'avanguardia per le nuove "difese all'italiana", con cinque Baluardi e La cittadella “isola fortificata” che, una volta smilitarizzate, furono trasformate in un grande giardino pubblico al servizio di tante generazioni di grossetani.
di Pietro Pettini